MESSAGGIO DELLA SOCIETÀ | GSD Concorezzese

Quando siamo arrivati alla Concorezzese, la società era in gravi difficoltà, il centro sportivo era in molte parti fatiscente e i ragazzi erano poco più di 150. Dopo meno di cinque anni, la Concorezzese è tornata a essere una società attrattiva e siamo arrivati a 250 ragazzi, che frequentano una struttura accogliente, grazie all’impegno di tante persone che dedicano molte ore ogni giorno, non un’ora ogni tanto, gratuitamente, a organizzare, pulire, allenare, riordinare, programmare, promuovere iniziative, ospitare bambini e ragazzi non solo negli orari di allenamento e per le partite, ma in molte altre occasioni.

Vorremmo averne 500? Certo, anche mille. Purtroppo non è possibile. All’inizio del percorso, quando arrivano da noi bimbi di 5 anni o anche 4 non ancora compiuti, cerchiamo di accogliere tutti quelli che vogliono provare a giocare a calcio. Nelle categorie inferiori possiamo avere anche più di 20 bimbi per annata, con qualche sforzo in più magari anche 30, se un’annata è particolarmente prolifica.
Poi i bimbi crescono e diventano ragazzini. Quando si arriva alla categoria Esordienti, i numeri devono necessariamente diminuire, in vista dell’approdo all’Agonistica. E quindi, a malincuore anche per noi che li vediamo crescere, dobbiamo fare delle scelte, cercando di proporre alternative grazie alla nostra collaborazione con altre società del territorio. Abbiamo cominciato al termine della scorsa stagione, lo abbiamo fatto anche quest’anno e continueremo a farlo nei prossimi anni.
Siamo in ogni caso una scuola calcio e, ovviamente, il primo, non unico, criterio che adottiamo nelle scelte è la predisposizione dei ragazzi allo sport che insegniamo. Vorremmo farli crescere di anno in anno per portarli a essere nostri validi giocatori fino alle nostre squadre dilettantistiche. Cosa che spesso non avviene, anche per scelta degli atleti e delle famiglie che preferiscono rivolgersi ad altre società sportive. E noi accettiamo queste scelte.

Quest’anno la comunicazione alle famiglie è stata inviata dopo le riunioni in cui la società ha comunicato le proprie decisioni per la prossima stagione, le motivazioni e le modalità con cui i genitori avrebbero ricevuto le comunicazioni, rispondendo a domande e richieste di chiarimenti. Abbiamo inoltre illustrato alla riunione le modalità di rimborso di alcune spese sostenute per attività che sono state poi annullate a causa dell’epidemia di Coronavirus. Come spiegato, la società provvederà a rimborsare in maniera prioritaria coloro che non avranno la possibilità di recuperare l’importo nella prossima stagione. Inoltre, come è giusto che sia, a tutti è stata offerta la possibilità di richiedere un incontro con la società dopo aver ricevuto la comunicazione.
Naturalmente, ognuno può approvare o disapprovare le scelte e le motivazioni della società, può ritenere che il nostro progetto sia valido oppure sia destinato al fallimento. Ma la società ha il diritto (e il dovere verso chi sceglie di aderire al progetto) di proseguire per la propria strada, per continuare a crescere e migliorare. E siamo sempre disponibili ad ascoltare chi ci critica in maniera costruttiva ed educata.Oggi, dopo aver inviato le comunicazioni come anticipato nelle riunioni con le famiglie, in molti ci hanno contattato, qualcuno con una telefonata, qualcuno via Whatsapp, per chiedere chiarimenti o informazioni su aspetti specifici, o per chiedere un incontro nei prossimi giorni. A tutte queste persone, alcune comprensibilmente deluse, arrabbiate, magari polemiche, ma assolutamente educate e rispettose delle nostre scelte, abbiamo risposto, fornendo le informazioni richieste o confermando la nostra disponibilità a un incontro individuale nei prossimi giorni.

Ma non possiamo e non vogliamo rispondere a chi, dopo essere stato opportunamente informato delle nostre decisioni per la prossima stagione e di come le avremmo comunicate, insulta e minaccia gravemente la società e, ancor peggio, persone specifiche, che si espongono in prima persona nel rapporto con le famiglie e gli atleti, ma che rappresentano la società e parlano a nome della società, comunicando quello che la società ha deciso in modo collegiale e approvato da tutti. E non vogliamo commentare il comportamento inqualificabile di persone che vomitano insulti e minacce su un gruppo Whatsapp gestito da due ragazze di 20 anni, che mettono a disposizione il loro tempo e il loro impegno per il servizio di segreteria della Concorezzese.
Per questi motivi la società ha deciso di raccogliere e conservare i messaggi che contengono offese, insulti e minacce e si riserva di tutelare i propri tesserati in sede legale.

Ora voltiamo pagina e andiamo avanti. Non abbiamo la presunzione di credere che tutti possano approvare e sostenere il nostro progetto. Qualcuno può avere idee diverse, e ben venga! Noi rispettiamo le idee e il lavoro di tutti. Chiediamo lo stesso rispetto per il nostro lavoro e il nostro impegno. Non vogliamo complimenti, pacche sulle spalle, celebrazioni… solo rispetto. Nulla di più. Crediamo nel nostro progetto e continueremo a lavorare per realizzarlo.

Il Consiglio Direttivo di GSD Concorezzese

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